giovedì 5 febbraio 2015

Lavoro da maschio

Io da piccola desideravo avere il pisello.
Perché pisello significava (allora) essere e fare quello che non ero e non potevo.

-non potevo pisciare in piedi,
-non potevo impormi su mio fratello nella scelta dei canali alla tv,
-non potevo intrufolarmi nei giochi e/o compagnia dello stesso.
Non potevo insomma.

Essere la più piccola di casa (e per di più femmina) non mi ha mai giovato.

Esempio: io e mio fratello abbiamo fatto medesimo percorso scolastico, lui se ne è uscito con un 42/60 io con 58/60. A mio fratello lode (ma non gloria, che in casa son sempre stati avari nelle belle parole), a me venne detto "non hai fatto en plein".
Bruciano ancora (ma a livello personale) quei 2/60 di differenza.
Perché sono cartina tornasole di come mi son sentita maggior parte dei miei momenti salienti di vita.

La mancanza della terza gamba, il fatto di lavorare in un mondo maschile, mi ha deviata nella formazione del carattere. 
Da adolescente pseudo silenziosa, sono diventata un'adulta falsamente forte: partita da semplice tiralinee, tempera matite (con periodi estivi da commessa), ho plasmato l'ufficio a modo mio.
E vi assicuro che non sono cattiva nel mio lavoro: semplicemente carogna con chi merita, puttana con chi se la tira, indiana con chi mi stressa con troppe pretese.

Altro giorno mio fratello mi dice "quando arrivi tu, i clienti si zittiscono..". Ecco, anni fa, c'avrei perso pensieri assurdi a queste parole: ora so che son solo frutto dell'immagine che do. 
Chi mi conosce dal vero (credo) mi possa descrivere come una persona "simpatica, che prende le cose come vengono".
Precisiamo: simpatica lo sono quando ho tutti i pianeti allineati, prendo le cose che fanno comodo a me.
Lo facciamo tutti, del resto.

Dopo tutti sti anni di lavoro, ho capito che il pisello non lo voglio più. E non so manco se lo voglio continuare sto lavoro. Sto cercando idee alternative.
Ma non so ancora cosa voglio fare da grande, qua sta il punto.

Aspetto che il mio pargolo diventi maggiorenne (manca relativamente poco, ma soggettivamente è tanto): voglia di espatriare, sparire, ricominciare.



6 commenti:

  1. Mi prometto di tornare.... ed approfondire... ma.. intanto mi prenoto...
    Mi porti con te? :p

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    1. Voglio venire anch'io! Mega raduno all'estero??? :-D
      PS: io da grande volevo fare la traduttrice di libri stranieri. Ho studiato tre lingue e da 12 anni faccio un lavoro dove non si usano le lingue. Bel lavoro dimmmmmmerdaaaaaa!!!!
      Ripeto, posso venire anch'io quando espatri?

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    2. ma io porto tutti con me, basta che paghiate voi <3

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  2. Ma se tutti noi vorremmo rinasce donna... ecco nun scherzamo va' che il pisello o sei Rocco Siffredi o giusto per fare la pipì.

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    1. "Dopo tutti sti anni di lavoro, ho capito che il pisello non lo voglio più"
      :P

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  3. A differenza di te mai voluto essere un uomo, e questo nonostante le disparità a sfavore del mondo femminile.
    Sai il problema è sempre stato che, da sempre, considero le donne, con un +1.
    Ora tutto questo discorso per dirti che a prescinderte da cosa volevamo essere da piccole... sister mi porti con te (si si portiamo anche Ciccio)

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